lunedì 2 febbraio 2009

Più clima meno crisi

La “rivoluzione energetica” su cui si sta impegnando l’Europa con l’accordo sul clima che impone ai paesi membri il 20% di riduzione delle emissioni di CO2, il 20% di risparmio energetico e il 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili per il 2020, non solo è indispensabile per fare bene la parte che ci compete come Paesi industrializzati nella lotta ai cambiamenti climatici, ma è anche una grande frontiera di innovazione tecnologica, di competizione economica, di industrializzazione.

Con l’elezione di Barak Obama, la battaglia ai mutamenti climatici ha oggi un nuovo e indispensabile protagonista e anche se il passaggio non sarà né semplice né immediato, la svolta annunciata dal nuovo presidente delgli Stati Uniti sui temi ambientali è un decisivo cambio di rotta rispetto all’amministrazione Bush. Basta ricordare il suo discorso la sera della vittoria, le parole sulle grandi sfide che il mondo intero ha di fronte: “due guerre, un pianeta in pericolo, la peggiore crisi finanziaria da un secolo a questa parte.” Basta ricordare l’impegno, più volte ribadito, di affrancare entro dieci anni l’America dal petrolio arabo, lanciando un massiccio piano di investimenti per 150 miliardi di dollari in risparmio energetico e fonti rinnovabili, con la creazione di 5 milioni di posti di lavoro.


L'esigenza di “rottamare il petrolio” non nasce solo da grandi problemi: tale prospettiva è anche, oggi, una straordinaria occasione di sviluppo e di progresso. Lo è in generale e lo è a maggior ragione per l'Italia. Proprio partendo dagli obiettivi e dai vincoli in materia di politiche energetiche e climatiche, anche il nostro Paese può trovare nuovo slancio economico, industriale, tecnologico: nell'incremento di ricerca e sviluppo, nella diffusione di prodotti e di processi produttivi innovativi ed efficienti, nella creazione di nuova occupazione qualificata, in una forte spinta all’esportazione di processi e prodotti eco-efficienti, nella modernizzazione dei sistemi di mobilità e delle tecnologie per l'edilizia.






Le proposte del Partito democratico

•Riqualificazione energetica degli edifici
Detrazioni fino a 100.000 euro per le spese di riqualificazione energetica degli edifici e fino a 60.000 euro per interventi per pavimenti, finestre e infissi.
Contributo del 55% dei costi extra sostenuti per la realizzazione di nuovi edifici con consumi inferiori del 30% rispetto ai limiti di legge.
Per Enti pubblici, istituzione di un fondo di rotazione per l’efficienza energetica di 100 milioni euro/anno, per favorire un’opera di riqualificazione del parco edilizio delle Amministrazioni centrali e locali.

•Elettrodomestici e illuminazione più efficienti«ecoincentivi» per l'acquisto di frigoriferi e congelatori a basso consumo e per prevedere l'ampliamento a lavatrici e lavastoviglie ad alta efficienza energetica delle tipologie di elettrodomestici che possono usufruire delle detrazioni;
Deduzione del 36% dal reddito d’impresa dei costi per la sostituzione dell’illuminazione tradizionale con altra ad alta efficienza energetica.

•Fonti rinnovabili
rendere permanente il meccanismo di incentivazione fiscale, tramite detrazione, a favore degli investimenti sostenuti dai privati cittadini per l’istallazione di pannelli solari termici, superando l’attuale, relativa incertezza determinata dalla presenza o meno di dette misure nelle manovre finanziarie di fine anno.
Incentivi per le spese sostenute da Enti pubblici al fine di sostituire gli impianti e le apparecchiature per il riscaldamento degli edifici che utilizzano combustibili fossili, con impianti e apparecchiature ad energia solare.

Legislazione più semplice in materia. Testo unico di tutte le disposizioni dedicate al risparmio energetico e alla diffusione delle fonti rinnovabili, anche al fine di rendere più omogenee e semplici le procedure amministrative dedicate a tale comparto.

•Più trasporto pubblico
I datori di lavori possono fornire ai loro dipendenti I “ticket-transport”, dei buoni di trasporto, esclusivamente per il tragitto casa-lavoro, su mezzi collettivi e mezzi pubblici.

Incentivi per l’acquisto di autobus pubblici a metano.

Promuovere il trasporto collettivo su ferro nel trasporto locale e urbano (300 milioni di euro all’anno per cinque anni), con l'avvio del piano de "1000 treni pendolari" (300 milioni di euro all'anno per cinque anni.

•Più riciclo meno CO2
Incentivare il riciclo dei rifiuti e l’industria ad esso collegata. Se questa avesse un incremento del 15% per il 2020 rispetto ai livelli attuali, per quella data si potrebbe diminuire del 18% l’obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni di CO2 e far scendere i consumi energetici di 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, pari al 32% dell’obiettivo nazionale di efficienza energetica al 2020.

www.partitodemocratico.it

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