giovedì 14 agosto 2008

PARI OPPORTUNITA’ E GNOCCHE SENZA TESTA

Negli ultimi tempi è molto “politicaly correct” per ogni ente, associazione o gruppo schierare nelle proprie fila almeno un volto femminile.
Anche nella politica il Governo Berlusconi non poteva certo essere da meno, tanto più dopo l’esempio dato da Zapatero.
Ecco dunque che anche in Italia l’elettorato femminile del Popolo delle Libertà può trovare la propria eroina nella showgirl Maria Rosaria Carfagna in arte Mara, neoministra delle Pari Opportunità.
Proprio lei che aveva già avuto il proprio spazio di notorietà tra le donne di Forza Italia, quando durante uno dei tanti eventi televisivi che allietano il Belpaese era stata oggetto delle attenzioni del Cavaliere, il quale manifestava il desiderio di convolare subito a nozze con la medesima, desiderio frenato solo dalla presenza dell’attuale sig.ra Berlusconi. E come non rammentare che in tale occasione quest’ultima aveva subito manifestato il proprio disappunto per le pubbliche affermazioni del marito in una lettera aperta su “Repubblica”.


Ora, ragionando per ipotesi e prendendo a prestito istituti giuridici pur esistenti in vicine terre al di là del mare che ammettono la bigamia, se al Cavaliere venisse data la possibilità di sposare anche la sig.na Carfagna, sarebbe certo un bel gesto nei confronti di quest’ultima a cui verrebbe risparmiato il compito di trovarsi un buon partito tra i rampolli di ricche famiglie, compito ingrato ma necessario per assicurarsi un futuro roseo lontano da ristrettezze economiche, come lo stesso Cavaliere non dimentica mai di suggerire a tutte le belle figliuole da marito che incontra in tv.
Sin dall’insediamento la neo ministra alle pari opportunità ha chiarito l’impegno suo e del Governo nella promozione di “politiche che permettano alle donne lavoratrici di far figli e seguire la famiglia” e noi ci permettiamo di interpretarne il pensiero aggiungendo -stante il fatto che la procreazione è l’unico e solo motivo che giustifica non solo le unioni coniugali ma l’altrimenti inutile esistenza della donna a questo mondo-.
Ci si chiede quale sia l’eredità lasciata alla Carfagna da parte della precedente ministra Stefania Prestigiacomo, lei che aveva generato le risa e lo sdegno dei colleghi di maggioranza per essersi battuta sino alle lacrime in nome delle quote rosa (come non rammentare la drammatica seduta del Consiglio dei Ministri in cui cedeva al pianto) e che oggi non per nulla si occupa di Turismo.
Ebbene la neoministra non ama le quote rosa, che a sua detta sarebbero inutili e nocive alle donne, le quali finirebbero per essere privilegiate, disavvezze alla politica e prive di esperienze e capacità che possono acquistarsi solo con la gavetta. E a tal proposito molto modestamente cita se stessa quale mirabile esempio di donna che nel panorama politico si è fatta da sé, che ha dovuto lottare per affermarsi partendo dal basso, dall’organizzazione di base del partito, lei che per ben due anni è stata coordinatrice delle donne di Forza Italia in Campania…Altro che quote rosa!!!
E ora che non si cerchi di strappare dalla penna di chi scrive insulsi riferimenti ad immagini senza veli dell’Onorevole Ministra ritratta su riviste, calendari o quant’altro, immagini che non hanno alcuna attinenza con le reali capacità mostrate dalla donna politica militante venuta dalla base.
Ci si domanda come la pensino in proposito i suoi colleghi Signori Ministri del Governo Berlusconi. Di certo loro saranno lusingati di avere accanto a sé le donne brave, belle e capaci dell’unico harem che ad oggi il Cavaliere possa permettersi. A questo proposito sorge spontaneamente un ricordo, che sebbene si tenti di scacciare sorge: la voce fuori campo dell’allora nonancoraOnorevole Brunetta, che negli studi di “Anno Zero” commenta le parole della giornalista Rula Jebreal “..è una gnocca senza testa quella ragazza lì..”.
Ora, non sembra di far male se si prendono tali parole a simbolo ed emblema dei sentimenti di rispetto ed ammirazione che l’elettorato maschile attivo e passivo del PDL prova nei confronti delle donne lavoratrici e delle pari opportunità.

R.L.

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