Il 25 aprile 1945 è un giorno fondamentale per la storia della nostra Repubblica. E’ l’anniversario della rivolta armata, partigiana e popolare, contro i tedeschi nazisti che avevano occupato il suolo italiano e i loro fiancheggiatori fascisti.
Si è giunti alla liberazione del paese, dopo il ventennio di dittatura, grazie al sacrificio di tanti giovani che, nonostante l’appartenenza a diversi schieramenti politici, combatterono insieme per riscattare l’Italia invasa e dare agli italiani un nuovo avvenire basato sulla giustizia e sull’uguaglianza.
Per commemorare questa ricorrenza, riportiamo di seguito l’orazione fatta dall’ allora Presidente della Camera Sandro Pertini, nel 25° anno dalla Liberazione.
Lungo è il cammino percorso dai patrioti italiani per riconquistare la libertà e questo cammino non ha soluzioni di continuità, perché la Resistenza, a mio avviso, non è un fatto storico a sé stante, ma è stata la continuazione della lotta antifascista. 1 patrioti che, sotto la dittatura, si sono battuti forti solo della loro fede e della loro volontà, partecipano alla lotta armata della Resistenza.
Qui vi sono uomini che hanno lottato per la libertà dagli anni '20 al 25 aprile 1945. Nel solco tracciato con il sacrificio della loro vita da Giacomo Matteotti, da don Minzoni, da Giovanni Amendola, dai fratelli Rosselli, da Piero Gobetti e da Antonio Gramsci, sorge e si sviluppa la Resistenza.
Il fuoco che divamperà nella fiammata del 25 aprile 1945 era stato per lunghi anni alimentato sotto la cenere nelle carceri, nelle isole di deportazione, in esilio.
Alla nostra mente e con un fremito di commozione e di orgoglio si presentano i nomi di patrioti già membri di questo ramo del Parlamento uccisi sotto il fascismo: Giuseppe Di Vagno, Giacomo Matteotti, Pilati, Giovanni Amendola; morti in carcere Francesco Lo Sardo e Antonio Gramsci, mio indimenticabile compagno di prigionia; spentisi in esilio Filippo Turati, Claudio Treves, Eugenio Chiesa, Giuseppe Donati, Picelli caduto in terra di Spagna, Bruno Buozzi crudelmente ucciso alla Storta.
I loro nomi sono scritti sulle pietre miliari di questo lungo e tormentato cammino, pietre miliari che sorgeranno più numerose durante la Resistenza, recando mille e mille nomi di patrioti e di partigiani caduti nella guerra di Liberazione o stroncati dalle torture e da una morte orrenda nei campi di sterminio nazisti.
Recano i nomi, queste pietre miliari, di reparti delle forze armate, ufficiali e soldati che vollero restare fedeli soltanto al giuramento di fedeltà alla patria invasa dai tedeschi, oppressa dai fascisti: le divisioni «Ariete» e «Piave» che si batterono qui nel Lazio per contrastare l'avanzata delle unità corazzate tedesche; i granatieri del battaglione «Sassari» che valorosamente insieme con il popolo minuto di Roma affrontarono i tedeschi a porta San Paolo; la divisione «Acqui» che fieramente sostenne una lotta senza speranza a Cefalonia e a Corfù; i superstiti delle divisioni «Murge», «Macerata» e «Zara» che danno vita alla brigata partigiana «Mameli»; i reparti militari che con i partigiani di Boves fecero della Bisalta una roccaforte inespugnabile.
Giustamente, dunque, quando si ricorda la Resistenza si parla di Secondo Risorgimento. Ma tra il Primo e il Secondo Risorgimento vi è una differenza sostanziale. Nel Primo Risorgimento protagoniste sono minoranze della piccola e media borghesia, anche se figli del popolo partecipano alle ardite imprese di Garibaldi e di Pisacane. Nel Secondo Risorgimento protagonista è il popolo. Cioè guerra popolare fu la guerra di Liberazione. Vi partecipano in massa operai e contadini, gli appartenenti a quella classe lavoratrice che sotto il fascismo aveva visto i figli suoi migliori fieramente affrontare le condanne del tribunale speciale al grido della loro fede.
Non dimentichiamo, onorevoli colleghi, che su 5.619 processi svoltisi davanti al tribunale speciale 4.644 furono celebrati contro operai e contadini.
E la classe operaia partecipa agli scioperi sotto il fascismo e poi durante l'occupazione nazista, scioperi politici, non per rivendicazioni salariali, ma per combattere la dittatura e lo straniero e centinaia di questi scioperanti saranno, poi, inviati nei campi di sterminio in Germania, ove molti di essi troveranno una morte atroce.
Saranno i contadini del Piemonte, di Romagna e dell'Emilia a battersi e ad assistere le formazioni partigiane. Senza questa assistenza offerta generosamente dai contadini, la guerra di Liberazione sarebbe stata molto più dura. La più nobile espressione di questa lotta e di questa generosità della classe contadina è la famiglia Cervi. E saranno sempre figli del popolo a dar vita alle gloriose formazioni partigiane.
Onorevoli colleghi, senza questa tenace lotta della classe lavoratrice - lotta che inizia dagli anni '20 e termina il 25 aprile 1945 - non sarebbe stata possibile la Resistenza, senza la Resistenza la nostra patria sarebbe stata maggiormente umiliata dai vincitori e non avremmo avuto la Carta costituzionale e la Repubblica.
Protagonista è la classe lavoratrice che con la sua generosa partecipazione dà un contenuto popolare alla guerra di Liberazione.
Ed essa diviene, così, non per concessione altrui, ma per sua virtù soggetto della storia del nostro paese. Questo posto se l'è duramente conquistato e non intende esserne spodestata.
Ma, onorevoli colleghi, noi non vogliamo abbandonarci ad un vano reducismo. No. Siamo qui per porre in risalto come il popolo italiano sappia battersi quando è consapevole di battersi per una causa sua e giusta; non inferiore a nessun altro popolo.
Siamo qui per riaffermare la vitalità attuale e perenne degli ideali che animarono la nostra lotta. Questi ideali sono la libertà e la giustizia sociale, che - a mio avviso - costituiscono un binomio inscindibile, l'un termine presuppone l'altro: non può esservi vera libertà senza giustizia sociale e non si avrà mai vera giustizia sociale senza libertà.
E sta precisamente al Parlamento adoperarsi senza tregua perché soddisfatta sia la sete di giustizia sociale della classe lavoratrice. La libertà solo così riposerà su una base solida, la sua base naturale, e diverrà una conquista duratura ed essa sarà sentita, in tutto il suo alto valore, e considerata un bene prezioso inalienabile dal popolo lavoratore italiano.
1 compagni caduti in questa lunga lotta ci hanno lasciato non solo l'esempio della loro fedeltà a questi ideali, ma anche l'insegnamento d'un nobile ed assoluto disinteresse. Generosamente hanno sacrificato la loro giovinezza senza badare alla propria persona.
Questo insegnamento deve guidare sempre le nostre azioni e la nostra attività di uomini politici: operare con umiltà e con rettitudine non per noi, bensì nell'interesse esclusivo del nostro popolo.
Onorevoli colleghi, questi in buona sostanza i valori politici, sociali e morali dell'antifascismo e della Resistenza, valori che costituiscono la «coscienza antifascista» del popolo italiano.
Questa «coscienza» si è formata e temprata nella lotta contro il fascismo e nella Resistenza, è una nostra conquista, ed essa vive nell'animo degli italiani, anche se talvolta sembra affievolirsi. Ma essa è simile a certi fiumi il cui corso improvvisamente scompare per poi ricomparire più ampio e più impetuoso. Così è «la coscienza antifascista» che sa risorgere nelle ore difficili in tutta la sua primitiva forza.
Con questa coscienza dovranno sempre fare i conti quanti pensassero di attentare alle libertà democratiche nel nostro paese.
Non permetteremo mai che il popolo italiano sia ricacciato indietro, anche perché non vogliamo chele nuove generazioni debbano conoscere la nostra amara esperienza. Per le nuove generazioni, per il loro domani, che è il domani della patria, noi anziani ci stiamo battendo da più di cinquant’anni.
Ci siamo battuti e ci battiamo perché i giovani diventino e restino sempre uomini liberi, pronti a difendere la libertà e quindi la loro dignità.
Nei giovani noi abbiamo fiducia.
Certo, vi sono giovani che oggi «contestano» senza sapere in realtà che cosa vogliono, cioè che cosa intendono sostituire a quello che contestano. Contestano per contestare e nessuna fede politica illumina e guida la loro «contestazione». Oggi sono degli sbandati, domani saranno dei falliti.
Ma costoro costituiscono una frangia della gioventù, che invece si orienta verso mete precise e che dà alla sua protesta un contenuto politico e sociale. Non a caso codesta gioventù si sente vicina agli anziani antifascisti ed ex partigiani, dimostrando in tal modo di aver acquisito gli ideali che animarono l'antifascismo e la Resistenza.
E da questi ideali essi traggono la ragione prima della loro «contestazione» per una democrazia non formale, ma sostanziale; per il riscatto da ogni servitù e per la pace nel mondo.
Ecco perché noi anziani guardiamo fiduciosi ai giovani e quindi al domani del popolo italiano.
Ad essi vogliamo consegnare intatto il patrimonio politico e morale della Resistenza, perché lo custodiscano e non vada disperso; alle loro valide mani affidiamo la bandiera della libertà e della giustizia perché la portino sempre più avanti e sempre più in alto. Viva la Resistenza!
mercoledì 23 aprile 2008
25 aprile 1945: una data da non dimenticare
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martedì 22 aprile 2008
Elezioni politiche 2008
Per il Pd Elisabetta Rampi e Franca Biondelli, parlamentari della nostra provincia, sono state elette rispettivamente per la Camera e il Senato.
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venerdì 11 aprile 2008
on line il blog del PD di Galliate
Lo trovate a questo indirizzo:
http://www.pdgalliate.blogspot.com/
Buon lavoro a tutti gli amici e compagni di Galliate
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50/50: là dove si decide
Si parla spesso di pari opportunità, di equità di diritti fra uomini e donne,… ma nel XXI secolo possiamo realmente considerare la condizione femminile equiparabile a quella maschile? Io dico NO.
Non intendo citare dati statistici: mi baso su ciò che vedo e su ciò che vivo in prima persona.
Sono una donna al di sotto dei 30 anni, non ho un lavoro fisso, ma so per certo quale sarà una delle domande che mi verrà posta nel prossimo colloquio di lavoro: “ E’ fidanzata? Pensa di sposarsi?”. Ancora oggi la vita privata di un individuo è un elemento discriminante in ambito lavorativo.
Quanti sacrifici deve ancora affrontare una donna per emergere nella nostra società? Io credo troppi. Come può un sistema maschile riflettere e comprendere le esigenze del popolo femminile? Come può esserci un’attuazione autentica dei principi di pari opportunità in una società in cui le donne ricoprono ruoli marginali, in cui “là dove si decide” la loro presenza è ancora limitata?
Non penso che non ci siano donne interessate a dare il proprio contributo alla “cosa pubblica”. Non credo che a loro manchino idee e dialettica per farsi strada. E allora, se finora la nostra società, una società maschile, perché concepita e organizzata da uomini, ha mostrato cedimenti, perché non provare per una volta ad affidarsi a una gestione paritaria, in cui uomini e donne possano costruire insieme un futuro NUOVO?!
Mi piacerebbe vedere attuata quella proposta di legge di iniziativa popolare “50/50: là dove si decide”! Forse questa è la chiave del nostro domani.
P.O.81
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giovedì 10 aprile 2008
Canditate Pd vs cittadinanza
Lunedì 7 aprile, presso la sala 2 del Teatro Civico di Oleggio, Simone Giustina, coordinatore del nostro circolo, ha fatto gli onori di casa, presentando alla cittadinanza Milù Allegra, Sara Paladini, Michela Petrera, Elisabetta Rampi, candidate alla Camera, e Franca Biondelli, candidata al Senato nella circoscrizione del Piemonte.
Le donne del partito hanno illustrato il programma del Pd, soffermandosi sui problemi relativi al territorio, facendo sì che il pubblico intervenisse con domande e osservazioni.
Durante la serata sono stati proiettati alcuni video realizzati dai giovani del Pd in occasione dell’arrivo di Veltroni a Novara.
Al termine della presentazione dei filmati c’è stato un breve dibattito nel quale le candidate hanno evidenziato l’importanza del ruolo dei giovani all’interno della vita politica, affinché grazie al loro contributo, si possa costruire una società più vicina alle esigenze della gente.
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mercoledì 9 aprile 2008
Il Decalogo ambientale per la prossima legislatura
1. *Prevedere l’integrale detraibilità delle spese per l’installazione di pannelli solari per il riscaldamento, e introdurre l’obbligo di installare pannelli solari, sia termici che fotovoltaici, in tutte le nuove costruzioni. Grazie a questo programma, nei prossimi cinque anni si potranno installare pannelli solari termici in almeno il 20% delle abitazioni italiane: calcolando solo il fabbisogno di energia per il riscaldamento dell’acqua, questo ridurrà i consumi di petrolio di oltre mezzo milione di Tep all’anno, abbatterà le emissioni dannose per il clima di 2 milioni e mezzo di tonnellate all’anno, farà risparmiare alle famiglie italiane quasi un miliardo di euro all’anno, farà decollare l’industria del sole con migliaia di nuove imprese e centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro
2. *Incentivare la sostituzione di tutti gli elettrodomestici con modelli di classe A+ e di lampadine ad incandescenza con lampadine ad alta efficienza, prevedendo entro tre anni il divieto di vendita delle apparecchiature più energivore. Tale misura non solo consentirà di risparmiare energia e di ridurre l’inquinamento, ma favorirà le industrie italiane che sono tra quelle tecnologicamente più avanzate. Incentivare la sostituzione delle caldaie tradizionali con quelle ad alta efficienza energetica, in particolare con le pompe di calore
3. * Diffondere sistemi di illuminazione pubblica a alta efficienza e con regolazione automatica. Se adottate in modo diffuso e sistematico, tali tecnologie faranno risparmiare fino a due milioni di kWh, fino a 4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, fino a un milione e mezzo di tonnellate di emissioni dannose per il clima
4. Incentivare, introducendo regole di tariffazione fortemente differenziate, l’utilizzo di elettrodomestici nelle ore non di punta: la cosiddetta tariffa bioraria, oggi pochissimo utilizzata
5. *Acquistare 1000 nuovi treni per il trasporto pendolare: così si offrirà un servizio finalmente adeguato agli oltre due milioni di italiani che ogni giorno usano il treno per andare a lavorare o a scuola, e si incentiverà il trasporto su ferro rispetto a quello su gomma sulle brevi distanze (l’80% di tutti gli spostamenti dei passeggeri in Italia avvengono in ambito urbano, metropolitano o locale)
6. *Defiscalizzare l’erogazione da parte dei datori di lavoro ai dipendenti dei “ticket transport”: voucher per l’acquisto, esclusivamente per il tragitto casa-lavoro, di titoli di viaggio per i mezzi di trasporto pubblici (sul modello dei ticket per il pranzo)
7. Reintrodurre la pratica del “vuoto a rendere” per le bevande. Incentivare con meccanismi di defiscalizzazione la produzione e la distribuzione di prodotti “refill”: detersivi, prodotti per l’igiene, prodotti per la casa ricaricabili, che permettono il riutilizzo di bottiglie, flaconi e altri contenitori in plastica. Tali misure consentiranno di ridurre nei prossimi anni di almeno il 20% il consumo pro-capite di imballaggi, che costituiscono oltre metà (in volume) di tutti i rifiuti solidi urbani
8.Penalizzare, aumentando la tariffa di conferimento, i Comuni che continuano a smaltire i rifiuti indifferenziati in discarica. Tale pratica è vietata da tempo dalle direttive europee, ma in Italia il divieto è inapplicato. Applicarlo farà crescere la raccolta differenziata, contribuendo a portarla ad almeno il 35% in tutto il Paese e a ridurre così il fabbisogno di discariche
9.Vincolare tutte le amministrazioni pubbliche, a partire dai ministeri e dalle sedi istituzionali, ad acquistare soltanto carta riciclata e mezzi di trasporto ad alimentazione ibrida e a ridurre di almeno il 20% entro cinque anni i consumi di energia per unità di superficie e unità di personale. La Pubblica Amministrazione è di gran lunga il principale consumatore di beni e utente di servizi (i suoi acquisti contribuiscono per quasi il 20% alla formazione del Pil), una progressiva trasformazione in senso ecologico delle sue scelte di consumo avrà non solo un grande valore simbolico ma anche effetti pratici rilevanti
10.Introdurre nel codice penale i reati contro l’ambiente, a cominciare da quelli legati allo smaltimento clandestino dei rifiuti e alle attività delle ecomafie
* Punti contenuti nel disegno di legge già predisposto.
www.ecologistidemocratici.it
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Un impegno di lealtà repubblicana
Pubblichiamo di seguito la lettera scritta dal leader del Pd a Silvio Berlusconi, con la quale propone un patto per la Repubblica.
Caro Berlusconi,
mi rivolgo a lei perché penso si debba condividere, da italiani prima ancora che da candidati alla guida del Paese, una sincera preoccupazione, resa tale da recenti atti e dichiarazioni politiche. E perché credo sia giusto e doveroso assumere, di fronte al popolo italiano, a tutti i cittadini, un impegno di chiarezza su alcune grandi questioni di principio, questioni che chiamerei di lealtà repubblicana.
Non penso ovviamente agli aspetti legati ai nostri programmi di governo. Questi sono, e devono essere, distinti e alternativi, lasciati al libero confronto politico, come avviene nelle grandi democrazie. Saranno gli italiani a giudicare la bontà delle nostre proposte, la loro concretezza, la loro attuabilità. E chi guadagnerà un solo voto in più, è la mia convinzione che voglio ribadire ancora una volta, avrà il compito e l'onore di governare l'Italia, sulla base proprio del suo programma.
L'impegno che le chiedo e che io sono in grado di assumere con assoluta determinazione riguarda altro, riguarda di più, perché ha a che fare con la vita, l'identità e le istituzioni del Paese; con le basi stesse della nostra convivenza civile, con i valori che la presiedono e che in sessant'anni di storia repubblicana hanno permesso all'Italia di diventare la grande nazione che è, uno dei pilastri della nuova Europa.
Le chiedo allora se è disposto a garantire formalmente e in modo vincolante che lo schieramento da lei guidato, quale che sia il suo futuro ruolo, di opposizione o di maggioranza, non verrà mai meno in alcun modo e rispetterà sempre con convinzione questi quattro fondamentali principi: la difesa dell'unità nazionale, che è il bene più prezioso che abbiamo, il legame che ci fa sentire italiani e orgogliosi di esserlo; il rifiuto di ogni forma di violenza, attuata o anche solo predicata, e per questo portatrice di divisione e di odio; la fedeltà ai principi contenuti nella prima parte della nostra Costituzione, fedeltà che non solo non contraddice, ma dovrà guidare, ogni impegno di adeguamento della seconda parte della Carta; il riconoscimento e il rispetto della nostra storia, della nostra identità nazionale e dei suoi simboli, a cominciare dal tricolore e dall'inno di Mameli.
Gli italiani, su tutto questo, hanno il diritto di avere risposte e certezze. E chi, alla guida del governo o dell'opposizione, si appresta ad assumere le più grandi responsabilità, ha il dovere di assicurare tutto il suo impegno per garantirle, sapendo che prima di ogni altra cosa, al di sopra di ogni interesse di parte, c'è il bene comune, ci sono gli interessi nazionali.
Cordiali saluti,
Walter Veltroni
(8 aprile 2008)
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A te studente pendolare
Offriamo 10 buoni motivi per votarci:
• Fornire servizi pubblici di qualità, a prezzi più bassi coinvolgendo nei
controlli i cittadini-utenti con forme di raccolta dei reclami e con la garanzia del rimborso dei danni subiti a causa soprattutto di continui ritardi.
• Assicurare il successo educativo a tutti i ragazzi fino ai 16 anni.
• Ridare peso e valore, accanto ai licei, agli istituti tecnici e professionali
di stato.
• Scuole belle e aperte: riqualificare le strutture esistenti con architetture
nuove, attrezzature didattiche di qualità e ampia dotazione di servizi.
• Modernizzare le università e creare una nuova leva di giovani ricercatori.
• Rinnovare il corpo docente universitario.
• Potenziamento della rete di politecnici che funzioni da dorsale tecnologica del paese.
• ERASMUS effettivamente accessibili a tutti gli studenti.
• Favorire l’incontro tra università e mondo del lavoro attraverso finanziamenti agevolati a nuove imprese che operano nel settore dell’innovazione tecnologica.
• Tornare a concepire la cultura come il più importante investimento:
integrare l’educazione all’arte dalle scuole primarie all’università e tra le
arti, sostenendo l’industria cinematografica italiana istituire un centro
nazionale per il cinema e l’audiovisivo.
UN’ITALIA MODERNA. SI PUO’ FARE.
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martedì 8 aprile 2008
Bilancio di Previsione 2008 del Comune di Oleggio
Giovedì 3 aprile, nella sala 2 del Teatro Civico di Oleggio, il Sindaco Elena Ferrara e l’Assessore al Bilancio Filiberto Bernasconi hanno illustrato il Bilancio di Previsione 2008, atto con il quale l’Amministrazione propone al Consiglio Comunale i programmi di intervento di specifica competenza del Comune.
La diminuzione dei trasferimenti da parte dello Stato ha determinato una razionalizzazione della spesa pubblica da parte dell’Amministrazione che non ha voluto apportare aumenti d’imposte o tasse ha carico dei cittadini. Ciononostante, il Sindaco prosegue il suo mandato con un occhio di riguardo al sociale, con interventi mirati alle fasce più deboli, alle famiglie e agli anziani, aumentando gli stanziamenti al servizio socio assistenziale e migliorando le fasce ISEE legate ai servizi di domanda individuale. Le spese d’intervento relative a questo settore sono pari a € 1.294.472, il 15,25% delle spese correnti.
Se, oltre alle spese per il sociale, si prendono in considerazione anche quelle riferite all’istruzione pubblica, alla cultura, al settore sportivo e ricreativo, l’importo previsto per le spese correnti è di € 2.901.136, pari al 34,17% del totale. Tra queste si evidenzia il completamento della nuova scuola materna, la manutenzione straordinaria delle scuola Maraschi e Verjus, la progettazione e il recupero funzionale dell’immobile destinato all’asilo nido, la progettazione e la ristrutturazione di Villa Calini per gli anziani e i servizi sociali, la ristrutturazione dell’archivio e il consolidamento del museo archeologico etnografico, gli interventi relativi allo stadio comunale e il palazzetto dello sport.
Da questo atto, emerge la volontà dell’Amministrazione di fornire strutture e servizi ai cittadini per dare loro un aiuto concreto e per creare condizioni di vita ottimali. Il bilancio dovrà essere approvato giovedì 17 aprile, dopo la discussione in Consiglio Comunale.
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lunedì 7 aprile 2008
L'Ambientalismo del Fare
”Il problema ecologico ci impone una gigantesca riallocazione delle risorse di lavoro, di terra e di capitale. Si deve: a. accelerare la transizione da settori, processi e prodotti energy intensive a settori, processi e prodotti energy saving;b. spostare risorse dal consumo immediato all'investimento, in particolare all'investimento che ha il più lungo orizzonte temporale, quello in ricerca e sviluppo;c. incoraggiare l'abbandono di stili di vita consumistici fino alla dissipazione, a favore di stili di vita attenti alla eco-compatibilità dei comportamenti individuali.In questo senso, va sostenuta la sperimentazione di particolari incentivi di mercato, volti a ridurre le emissioni di CO2.L'Italia sia il Paese del sole anche in fatto di energia, diventando entro i prossimi cinque anni leader in Europa nell'energia solare per usi termici. L'obiettivo è di rendere permanente l'incentivo previsto dalla legge Finanziaria 2008 per l'installazione di pannelli solari termici in tutte le case di abitazione, anche al fine di favorire la nascita di imprese di produzione, installazione e manutenzione dei pannelli solari. Le misure a favore delle energie rinnovabili e per l'efficienza energetica devono avere durata pluriennale certa e fondarsi sempre più sulla leva fiscale, al fine di mobilizzare al massimo le risorse private disponibili. Per l’Italia, produrre il 20% di energia con il sole e con il vento, significa risparmiare miliardi di euro sulle importazioni di petrolio. La nostra proposta è quella di un piano per realizzare in dieci anni la trasformazione delle fonti principali di riscaldamento degli edifici, privati e pubblici, in modo da creare al tempo stesso un gigantesco risparmio energetico e un grande volano di crescita economica”.
Tratto dal programma del PD, pubblicato il 07/04/2008 su www.partitodemocratico.it
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Pd: la mia scelta
Faccio parte del novero di coloro che fino a qualche tempo fa seguiva la politica leggendo i quotidiani, guardando la televisione e commentandola con amici e familiari. Più volte ho pensato di partecipare attivamente, iscrivendomi a qualche partito per apportare il mio contributo, ma ho sempre rimandato perché non trovavo nessun gruppo politico completamente affine alle mie idee.
Con la nascita del Pd, il mio proposito di diventare “soggetto attivo”, si è potuto concretizzare. Per spiegare le motivazioni che mi hanno condotto a compiere tale scelta, riporto di seguito alcune parti di una dichiarazione, rilasciata da Veltroni al quotidiano Repubblica nel settembre 2006, nella quale vengono descritti i motivi che hanno portato alla costituzione del partito:
“La grandezza della sinistra, nel corso della storia, è stata sempre quella di saper cambiare, di trovare un senso alla società in cui viveva, di definire la sua dimensione etica, i suoi valori, le sue politiche, per poter "star dentro" il proprio tempo e perseguire i suoi obiettivi di fondo…
.... E' il momento, non contingente, ma storico, di dar vita in Italia al Partito democratico. Che non è affatto la fine della storia della sinistra, ma al contrario la sua nuova dimensione. Che non è il venir meno di una visione, di un'idea di società, del perseguimento di grandi obiettivi, ma è la ricerca di strumenti nuovi e concreti per rispondere ai compiti che sono della sinistra: accompagnare alla crescita economica coesione e giustizia sociale, ridurre le disuguaglianze, creare le condizioni perché vi siano le stesse chances per ognuno, sostenere chi da solo non ce la fa e offrire opportunità a chi ha talento e vuole riuscire, far sì che la libertà sia di tutti e non di pochi….. ….La visione del Partito democratico potrà venire solo dalla fusione, e non dal semplice accostamento, del pensiero della sinistra democratica e liberale, del personalismo cristiano, del comunitarismo, dell'ambientalismo, di una parte di quella critica radicale della società che non è più ideologica e che si può ritrovare in un contenitore ampio e aperto, dei nuovi apporti culturali che il nostro tempo così veloce produce, dei linguaggi e dalle forme di partecipazione che arrivano dalla Rete….
….L'esigenza storica del Partito democratico non nasce da astrattezze politologiche. Non è una questione di etichette e formule politiche. Se le lasciamo da parte, ci accorgiamo che il Partito democratico già c'è. E' formato da milioni di persone, da chi spende il suo impegno civile nei partiti, dal popolo delle primarie, da una coscienza diffusa, da tutti quei cittadini che in ogni occasione hanno detto di preferire un campo largo e vario rispetto alle dimensioni più limitate di un partito, come ogni elezione dal '96 ad oggi ha dimostrato….
…. E', oggi, la sfida più alta per la capacità di innovazione, il coraggio, la generosità di tutti. Fare il nuovo, non cercare le mille ragioni per non farlo. Si può dar vita al primo partito italiano, per voti e per unità e coerenza programmatica….
….il nuovo Partito nascerà davvero se risponderà alle esigenze del Paese in questo determinato momento della nostra vicenda nazionale, se interpreterà le domande, i bisogni e le aspettative degli italiani, assumendo le tensioni della società e offrendo una sintesi, una prospettiva.”
Le parole del leader del Pd possano far comprendere, agli indecisi al voto del 13 e 14 aprile, perché molti di noi hanno scelto di dare fiducia a questo nuovo partito, spinti dalla voglia di cambiamento nei confronti della politica.
Il Pd, fin dalla sua nascita, si è voluto dare un codice etico ben definito nel rispetto dei principi costituzionali. È un partito pluralista, trasparente che riconosce i meriti di ognuno. Un partito che ha come base del proprio pensiero l’onestà e la responsabilità.
Il Pd è l’agorà dove tutti possono incontrarsi, discutere, esporre il loro pensiero, senza essere discriminati.
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mercoledì 2 aprile 2008
Incontro pubblico con le candidate del Pd per la Camera e il Senato nella circoscrizione Piemonte
Lunedì 7 aprile alle ore 21:00, presso la sala 2 del Teatro Comunale di Oleggio in Via Roma, si terrà un incontro con Milù Allegra, Sara Paladini, Michela Petrera Elisabetta Rampi, candidate alla Camera, e Franca Biondelli, candidata al Senato, alle elezioni del 13 e 14 aprile.
L’invito a partecipare è rivolto a tutta la cittadinanza e in particolar modo agli indecisi sul voto.
Le candidate illustreranno il programma politico del partito, con specifico riferimento alle problematiche del nostro territorio, e risponderanno alle domande rivolte dal pubblico.
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Vincere dipende anche da te
Ci siamo. Siamo arrivati al momento decisivo.
Con la sua nascita, il Partito Democratico ha cominciato a cambiare la politica italiana, lo ha fatto grazie alla tua partecipazione, alla tua passione, che insieme a quella di altri milioni di persone, in una bellissima giornata di ottobre, ha permesso di realizzare il progetto, il sogno, che avevamo nel cuore.
Ora abbiamo, fra poche settimane, l’occasione per dare corpo, per tradurre in atti concreti, quella che è la ragione, la missione, il senso stesso del Partito Democratico: cambiare l’Italia, unirla, liberare le sue energie e farla crescere, restituire agli italiani e soprattutto ai giovani, alle nuove generazioni, speranza, fiducia nel futuro, serenità, sicurezza.
È stata la tua presenza, quel 14 ottobre, ad avviare il tempo del coraggio e del cambiamento, a darci la forza di candidarci da soli alla guida del Paese, finalmente liberi di presentare le nostre idee, le nostre proposte, il nostro programma di governo. Dopo la nostra scelta tutto si è messo in movimento. È diventato chiaro, evidente, che da una parte c’è il passato, dall’altra c’è il futuro. Da una parte c’è la riproposizione di un film già visto, con gli stessi interpreti, con lo stesso copione, tutto esattamente come prima. Dall’altra la possibilità di uscire dal clima di odio e dalle divisioni di questi ultimi quindici anni, di voltare pagina,di cambiare non semplicemente un governo, ma il Paese.
È per questo che io mi sono candidato. Non per ricoprire una carica, ma per contribuire al cambiamento che serve all’Italia.Gli italiani si stanno accorgendo di quanto sia netta, e decisiva, la scelta che faranno il 13 e il 14 aprile. Me ne rendo conto sempre di più ogni giorno, in ogni tappa del viaggio appassionante che mi sta portando in tutte le province italiane. C’è un’Italia viva, c’è un’Italia che è in piedi, ci sono italiani che faticano e lavorano, che studiano, che hanno idee e investono su se stessi per realizzarle, che si occupano degli altri, che fanno sacrifici per mantenere con onestà la loro famiglia.
È a tutti loro, è a questa Italia vera, che noi vogliamo parlare. La campagna elettorale è difficile, ma è aperta. Molto più di quanto non si pensasse all’inizio. In poche settimane abbiamo recuperato terreno,e moltissime sono le persone ancora indecise. L’esito non è affatto scritto, e dipenderà da quello che ognuno di noi riuscirà a fare da qui al 13 aprile.Il tuo impegno è fondamentale. ...
...Il risultato dipende anche da te. Da te dipende quello che insieme potremo fare. Quello che insieme faremo per l’Italia.
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Circolo Pd Oleggio in piazza
Un nuovo appuntamento è in programma sabato 5 aprile dalle 18:30, in piazza Martiri a Oleggio, dove il circolo offrirà un aperitivo ai cittadini.
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