Giovedì 27 marzo il candidato al Senato nella Regione Piemonte Roberto Della Seta, già presidente nazionale di Lega Ambiente ha voluto incontrare gli Amministratori locali degli Enti novaresi del Coordinamento contro le nuove rotte di Malpensa 2000 nonché il Covest.
Presenti tra gli altri l’On. Elisabetta Rampi, la Vicepresidente della provincia Paola Turchelli, l’Assessore provinciale Franco Baracchini, i Sindaci di Oleggio, Pombia, Varallo Pombia, Castelletto Sopra Ticino, il Presidente del consiglio Provinciale Renzo Tognetti, la Presidente del Covest Elena Stromengher.
Un ampio e approfondito esame delle ripercussioni ambientali dell’aeroporto di Malpensa che ha già oltrepassato il limite di 21 milioni di passeggeri che impone la predisposizione della valutazione di impatto ambientale si è unita ad un approfondimento delle recenti problematiche Alitalia.
Ringraziando per il puntuale contributo informativo da parte di tutti gli intervenuti Roberto Della Seta ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento del territorio nelle scelte, il rispetto delle procedure di valutazione di impatto nell’ottica di un concezione di hub diffuso del nord Italia.
Anche future scelte come Expo 2015 non dovranno prescindere dalla tutela di un territorio che ha nel Parco del Ticino un sito di importanza comunitaria.
lunedì 31 marzo 2008
Roberto Della Seta incontra il Coordinamento contro le nuove rotte di Malpensa
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giovedì 27 marzo 2008
Il lavoro e i lavoratori precari
Che cos’è il lavoro precario?
Se ne parla dappertutto: in televisione, sui giornali, internet e se parla soprattutto quando ci sono le elezioni perché fa comodo avere i voti di tantissimi precari.
Tantissime parole: però i precari “rimangono”.
Ma chi sono i precari? Chi non ha mai avuto il ”collega interinale”?
Tutti i giorni il “precario” svolge qualsiasi mansione dalla più brutta, (che è quella che nessuno vuole fare perché è considerato un lavoro di poco intelletto), a quelle quasi belle (ogni tanto l’accontentino ci vuole).
Sono lavoratori che devono sempre dimostrare di saper fare tutto: dalle cose più semplici a quelle più complicate, sono quelli che nell’aziende fanno il “Jolly”, sono quelli che devono sempre essere disponibili e che devono sempre e solo lavorare mettendo in alcuni casi a rischi la propria salute.
Ai “precari” viene sottolineato sempre che se non svolgono le mansioni in modo efficiente, se non si comportano bene, se non fanno gli straordinari, se si prendono le ferie, se si ammalano….. non gli rinnovano il contratto. E’ proprio così: un precario non si può ammalare!!!
Queste tipologie di contratto a termine non migliorano la “qualità del lavoro”, anzi creano lavoratori insoddisfatti , depressi e ansiosi perché vivono sempre nel terrore di non essere riconfermati e creano forme di ingiustizie, perché il lavoratore a tempo indeterminato ha più garanzie e tutele rispetto ad un precario.
Un altro aspetto è la difficoltà dei lavoratori a trovare un impiego, in quanto molte volte si è costretti e spendere molti risparmi per rispondere agli annunci di lavoro (giornali e internet), perché non c’è un canale universale dove tutti i disoccupati possono iscriversi o per lo meno un canale che funzioni in modo efficiente e permette con il minimo sforzo di trovarsi di fronte a tutte le possibili richieste di occupazione.
Si parla di flessibilità del lavoro, di migliorare le qualità del lavoro, di creare più possibilità di lavoro…..ma in realtà nel nostro Paese manca proprio il “Lavoro”.
Una laurea e un master non sono più requisiti sufficienti per lavorare nell’aziende più prestigiose. Ogni anno le Università italiane sfornano milioni di neo-laureati che cercano di entrare nel mondo del lavoro. Le difficoltà sono molte in quanto sono rarissime le aziende che applicano contratti di formazione lavoro, e poi tra il mondo delle Università e il mondo lavoro esiste un grossissimo abisso.
Il mondo del lavoro non ha bisogno di un numero rilevante di manager.
In una economia sana è necessario focalizzare l’attenzione anche su professioni come quelle degli operai, idraulici, panettieri, elettricisti, sarti ecc, invece la nostra società non fa altro che spingere i giovani a laurearsi e a far credere che senza una laurea non si concluderà mai nulla nella vita.
Non è proprio così! E’ vero le persone devono seguire le proprie attitudini e le proprie capacità,
ed per questo che bisogna creare un “Università” che premia il merito e le capacità degli studenti e non “Università” che ha come unico obiettivo un numero sempre più alto di laureati per ottenere i finanziamenti.
La professione delle persone si riconosce non soltanto dai titoli ma dalla sua “Qualità”.
In Italia manca il concetto di “Merito” e di “Qualità”.
Bisogna investire su quello che effettivamente serve alla società per creare lavoro!!!
Le aziende italiane sono sempre più in crisi e moltissime hanno trasferito la produzione nei paesi in via di sviluppo perché il costo del lavoro in Italia è alto, anche se gli stipendi percepiti dai lavoratori sono i più bassi dell’unione Europea. Questo deve far riflettere e capire che è necessario attuare politiche che incentivano a riportare il lavoro ed ad investire capitali nel nostro paese.
E’ arrivato il momento di utilizzare le risorse pubbliche in modo efficiente ed efficace, riducendo gli sprechi ed attuare politiche che fanno crescere l’economia.
Lo Stato deve intervenire per garantire a tutti gli stessi diritti, tra questo il diritto al “Lavoro”, un lavoro che sia sicuro, flessibile ma che contrattualmente duri “almeno più di un mese”.
Il lavoro è quello che ci permette di vivere in modo dignitoso e che ci permette di realizzare progetti per il futuro.
Senza un “futuro”, nessuno pensa di comprare una casa, di creare una famiglia, di fare investimenti, di risparmiare, ecc.
Il lavoro rappresenta il potere d’acquisto dei cittadini, senza di esso non ci sarebbero i consumi (i prodotti e/o servizi delle aziende), tasse(risorse pubbliche/stato), investimenti(risparmio).
Il lavoro sostiene l’economia, e per questo motivo non bisogna dimenticare di tutelare anche i lavoratori.
T CLASSE 1979
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mercoledì 26 marzo 2008
Dì la tua. Ora puoi. Ora devi.
Anche il circolo di Oleggio, Marano Ticino e Mezzomerico ha il suo indirizzo di posta elettronica:
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Perchè votare
Nel corso degli ultimi mesi, lo “spettacolo” offerto da alcuni senatori ha fatto si che molti di noi abbiano preso distanza dalla politica. Vedere in televisione parlamentari che hanno festeggiato la caduta del governo con mortadella e champagne, ci ha tolto la fiducia nei loro confronti, nel loro operato e cosa molto più grave nel nostro futuro.
Nessuno si può sentire rappresentato da uomini e donne che non hanno il benché minimo rispetto nei confronti del voto degli elettori. Questo comportamento immorale sta spingendo molti di noi, ormai disillusi dall’intera classe politica, a pensare di non recarsi a votare. Io no! Il 13 aprile mi recherò ai seggi e voterò. Non lascerò in un cassetto la mia scheda elettorale e farò valere questo diritto, il MIO diritto, sancito dalla Costituzione, che mi garantisce di vivere in uno stato libero. Credo fortemente nel valore del temine democrazia, non penso che sia solo una parola astratta ma che, grazie al governo di uomini con valori, etica e morale, si possa realizzare qualcosa “di concreto” per il bene comune.
Se è vero che l’uomo è un animale politico, non possiamo astenerci dal voto: dobbiamo far valere il nostro volere. È certamente più semplice restare a guardare ed è altrettanto facile criticare l’operato degli altri, ma noi cosa facciamo? Siamo uomini “democratici”?
Alla base della democrazia ci devono essere i diritti della cittadinanza, quello politico è uno di questi insieme a quello civile e sociale. È ora che anche nel nostro paese si crei una vera cultura democratica, partendo proprio dai nostri Comuni. Il voto è l’inizio di questo processo. Il 13 e il 14 aprile andiamo a votare!
« Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto. » Walt Whitman, Prospettive democratiche
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mercoledì 19 marzo 2008
Veltroni a Novara
Lunedì 17 marzo, nel cortile del Broletto, quasi 2000 persone hanno ascoltato il leader del Pd, Walter Veltroni, parlare di politica, salari, prospettive per i giovani.
Anche noi del circolo di Oleggio –Marano Ticino – Mezzomerico abbiamo assistito, entusiasti di poter prendere parte a questa manifestazione.
Il tono pacato con cui Veltroni ha esposto le proposte del programma politico del partito si è contrapposto agli applausi scroscianti dei partecipanti.
Veltroni ha avuto un occhio di riguardo verso i giovani e i precari che spesso percepiscono uno stipendio inferiore ai € 600,00 al mese. Li ha invitati a non rassegnarsi a questa situazione, ad avere maggiori aspettative per il futuro, promettendo che darà a loro la possibilità di costruirlo.
Veltroni è stato con la gente, in mezzo alla gente che lo ha accompagnato lungo il suo percorso tra le vie del centro di Novara, da Piazza Puccini al Broletto.
Il leader del Pd è riuscito a infondere a uomini, donne e giovani ottimismo nei riguardi del futuro, un ottimismo che potrà concretizzarsi con la vittoria delle elezioni di aprile.
il cannocchiale
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venerdì 14 marzo 2008
Siamo online!
Anche il Partito Democratico di Oleggio ha il suo Blog.
Qui troverete le notizie sulla campagna elettorale e sulle attività del Circolo.
il cannocchiale
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