giovedì 6 novembre 2008

Le proposte del PD sui decreti per la stabilità del sistema creditizio


Non è sufficiente che lo Stato aiuti le banche. L’intervento deve trasmettersi a vantaggio delle famiglie e delle imprese. E deve essere ben regolato e trasparente

Gli emendamenti e le proposte del Partito Democratico sui decreti per la stabilità del sistema creditizio

I decreti “salva-banche” hanno cominciato il loro percorso per l'approvazione in Parlamento. Intanto, il Governo sta decidendo ulteriori modifiche all'apparato del “nuovo” intervento pubblico nel settore bancario e finanziario a cui hanno aperto la strada, sulla scia della crisi, le recenti decisioni europee e internazionali. Le motivazioni che stanno alla base di un intervento pubblico di urgenza per evitare fallimenti, o situazioni di difficoltà, di istituti bancari sono condivisibili, e hanno a che fare con la natura pubblica del risparmio, non a caso tutelato dalla Costituzione.

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LA PERICOLOSA PRUDENZA DEL MINISTRO TREMONTI

Il governo non riesce a decidere come reagire alla crisi. Il programma di ricapitalizzazione delle banche, altrove già avviato, continua a essere rinviato. Tremonti conferma la manovra approvata a giugno come se niente fosse successo nel frattempo. Questo immobilismo è pericoloso. Non serve ad evitare il peggioramento dei conti pubblici e non ci permette di contrastare la recessione. Anche senza colpo ferire finiremo nel 2009 per superare la soglia del 3 per cento nel rapporto fra indebitamento netto e pil. Meglio farlo varando quelle riforme strutturali che permettono oggi di contenere la recessione e domani di tornare a crescere.

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mercoledì 5 novembre 2008

Messaggio di Veltroni a Obama

“Caro senatore Obama la sua vittoria può cambiare il mondo. La straordinaria affermazione da lei conseguita nel voto per la casa Bianca ci ha riempito di gioia: è un evento straordinario, un vero e proprio cambio destinato a riflettersi nella storia
del suo paese ed insieme a modificare, come un grande vento, le speranze e gli assetti del mondo. Noi, democratici italiani, abbiamo seguito con passione la sua campagna elettorale, l'affermarsi di una nuova leadership e
di nuove idee capaci di conquistare i cuori e la mente degli americani e di affermare una visione del mondo fatta di progresso, solidarietà, uguaglianza, sviluppo compatibile.
Tra l'Italia e gli Stati Uniti c'è una lunga tradizione di amicizia che ha al suo centro la vittoria contro il fascismo e il nazismo e la difesa dai totalitarismi. La sua vittoria e il suo arrivo alla Casa Bianca sono accolti
dal popolo italiano come una positiva possibilità di rafforzare questa amicizia e collaborazione. A questo noi ci impegniamo, volendo anche rafforzare i legami che da sempre ci uniscono al Partito democratico degli Stati Uniti. Le invio i miei più cordiali saluti e i nostri complimenti”.

www.partitodemocratico.it

Negli Usa nulla è impossibile

Un inno alla democrazia e alla capacità di cambiare. Barack Obama nel discorso più importante della sua vita, davanti a centinaia di migliaia di persone, ha commosso il suo Paese e il mondo rivendicando la forza della speranza contro il cinismo, la forza dell'uomo comune davanti al potere, la forza potente del sogno e del cambiamento. La forza dell'America, ha gridato Obama nella notte di Chicago, non è la sua potenza militare ma la capacità di creare «democrazia, libertà e opportunità».
Un discorso di quindici minuti, intenso, emozionante, capace di promettere una nuova éra politica: «Questa vittoria non è il cambiamento ma la possibilità del cambiamento e se c'è ancora qualcuno che dubita che l'America sia un posto dove ogni cosa è possibile, dove si può realizzare il sogno dei nostri padri e dimostrare il potere della democrazia, questa notte la risposta è arrivata. L'hanno data le donne e gli uomini che sono stati in coda per ore per poter votare».

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martedì 4 novembre 2008

INCONTRO DIBATTITO: SCUOLA E SOCIETA'