martedì 7 aprile 2009

Franceschini: «Due punti di Irpef per la lotta alla povertà»

«Utilizzare due punti di Irpef nel 2009 per ricavarne 500 milioni di euro da destinare alle associazioni laiche e cattoliche che si occupano di povertà». Questa la proposta del segretario del Pd Dario Franceschini, che ha parlato a conclusione dei lavori della Scuola di politica ad Amalfi (Salerno). La proposta del segretario del Pd riguarda l'Irpef sui redditi superiori a 120 mila euro annui.

«La Caritas ci dice che sono sempre di più gli italiani che frequentano le sue mense e partecipano alla distribuzione di beni di consumo, mentre aumentano i furti nei supermercati», ha aggiunto Franceschini che ha sollecitato al governo «misure di emergenza, come l' assegno di disoccupazione».


Noi progressisti - ha detto il segretario del Pd ai giovani ed agli amministratori del partito - dobbiamo avere il coraggio di recuperare parole come deboli, poveri, sfruttati che nell'epoca della globalizzazione abbiamo avuto paura di usare e pensare a misura di emergenza in attesa delle misure strutturali per superare la crisi». Per Franceschini il Partito democratico, tutti i riformisti e i progressisti in generale, devono «mettere in campo un progetto sociale alternativo» a quello della destra e non avere paura nello scegliere le bandiere dietro cui schierarsi, a cominciare dalle battaglie per i deboli e per i poveri. Franceschini ha concluso il suo intervento rivolgendosi alle prospettive dei riformisti e dei progressisti. «Dobbiamo liberarci dalla tendenza della cultura riformista che si è limitata a gestire le proposte della destra proponendo qualche correzione e rinunciando a mettere in campo un progetto sociale alternativo. Che attrazione può avere un progetto corretto rispetto a uno alternativo e dirompente!», ha spiegato il leader democratico. Rivolgendosi direttamente ai giovani del partito ha poi confessato di provare «un po' di invidia perché le nuove generazioni, a differenza di quelle passate, non vivono in un mondo immobile diviso in blocchi». Ma, anzi, seppure in un momento di forte crisi, hanno davanti «grandi opportunità che proprio la crisi può offrire: è come essere in mare aperto,dove ci sono tanti rischi, ma c'è una serie di straordinarie possibilità di scegliere la rotta e riuscire a guidare le grandi tarsformazioni del nostro tempo». Del resto, osserva Franceschini, «la bellezza della politica è accettare le sfide e provare a vincerle».

5 aprile 2009

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