sabato 20 dicembre 2008

Il dovere di non deludere

Pubblichiamo la relazione tenuta da Walter Veltroni alla Direzione Nazionale tuttora in corso, trasmessa in diretta su YouDem il 19/12/2008.

Disuguaglianza sociale. Il dramma più grande che l’Italia oggi sta vivendo è contenuto in queste due parole.

Disuguaglianza sociale. E’ questa la grande, moderna questione che si pone, oggi, di fronte a noi.

Colpevole non vedere, non rendersene conto. Imperdonabile non sentire bruciante, sulla nostra pelle, per le nostre coscienze, il dovere di offrire risposte a questa realtà.

La crisi finanziaria, esplosa nei mesi scorsi, è diventata recessione economica e sta colpendo con durezza la vita delle persone, delle famiglie, delle imprese.

Nel terzo trimestre di quest’anno il Pil è sceso dello 0,9 per cento. L’Istat ci dice che il tasso di disoccupazione è arrivato al 6,1 per cento e Confindustria stima che arriverà all’8,4 per cento nel 2009. Settori cruciali del nostro apparato produttivo conoscono riduzioni di ordinativi nell’ordine del 30 per cento rispetto allo scorso anno. La caduta dei consumi e la stretta creditizia tolgono ossigeno alle piccole imprese: tre su cinque stanno avendo difficoltà nell’accesso al credito. Più di 300 mila lavoratori sono già in cassa integrazione: 58 mila in diversi stabilimenti della Fiat, 1.600 nelle sole acciaierie di Piombino, e soffrono anche distretti forti della nostra economia come quello delle ceramiche di Sassuolo e quello dell’occhialeria di Belluno. Sempre Confindustria stima che la crisi distruggerà 600 mila posti di lavoro.


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venerdì 12 dicembre 2008

Veltroni: crisi senza precedenti E Berlusconi non è all'altezza

Veltroni è a Parigi per il summit dei premi Nobel per la pace, di cui è copresidente. Si premia Bono degli U2. Ma la circostanza non gli vale il buon umore. «C'è una singolare e terribile distanza tra quello di cui discute la politica italiana e quello di cui discutono le famiglie. Il presidente del Consiglio annuncia di voler cambiare la Costituzione alla presentazione di un libro, riceve le gemelle dell'Isola dei Famosi, fa corse per consensi elettorali. Intanto il governo è fermo da mesi. Dopo gli annunci-spot, nessun segno di vita di fronte alla più grave crisi che la nostra generazione abbia mai conosciuto, che cambierà il nostro modo di vivere. Vorrei essere chiaro: non credo che questo governo sia in grado di affrontarla».

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mercoledì 10 dicembre 2008

LA MISTERIOSA STRATEGIA DELL'ON. TREMONTI

La strategia anti crisi dell'Italia è ispirata alla massima cautela: misure dell'ordine dello 0,3 per cento del Pil contro il 7 per cento di altri grandi paesi. Si dice per tener conto del debito pubblico. Ma altrettanto rigore non è stato dimostrato in altre vicende. E' una situazione paradossale in cui il governo non ha né una politica fiscale proporzionata alla recessione che stiamo attraversando né una di stabilizzazione strutturale del debito. Ci guadagna solo il ministro dell'Economia, che dall'ambiguità vede aumentare il suo potere.

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martedì 2 dicembre 2008

Solo una mancia

Adesso Berlusconi certifica lo stato di crisi in una conferenza stampa. Tremonti parla per oltre due ore snocciolando i numeri del suo pacchetto con l'obiettivo di portare il rapporto tra il debito pubblico e il PIL sotto il 100%, difendendo l'operato del governo e soprattutto la finanziaria d'estate votata con la fiducia in soli 9 minuti. Ma alla richiesta di collaborazione Veltroni risponde con un no secco. Arrivato dopo che la destra ha ignorato le proposte avanzate dal PD, le critiche di sindacati e Confindustria: "Le proposte anti crisi presentate dal governo sono purtroppo del tutto insufficienti: non c’è nulla di strutturale, nulla che riguardi i redditi e le pensioni, nulla che riguardi il precariato, molto poco per le piccole e medie imprese. Il governo si mostra ancora una volta inadeguato rispetto alla gravità della situazione.

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